137 - per quanto riguarda poi il dichiarato comportamento di spionaggio che il sottoscritto avrebbe
imputato alla presunta parte offesa Pascale Giuseppe, ebbene, in realtà, mai in nessun caso lo stesso
ha neanche solamente sospettato che un tale anomalo soggetto abbia mai potuto svolgere incarichi di tale natura e infatti, a riprova di ciò si evidenzia che non v’è un solo atto a firma del sottoscritto in cui viene fatta una dichiarazione che proprio ciò farebbe intendere;
le “testimonianze” affermano il contrario ( ? );
ebbene il sottoscritto spera allora di non dover sostenere un giorno un nuovo procedimento penale e ad esempio con l’accusa di aver fatto deragliare un treno con una spallata ( ! ) soltanto perché, del tutto ignorandosi impossibilità materiali, logica, contraddizioni dei testi, evidenze e rilievi mettendoci persino del proprio per aggravare il tutto e indirizzarlo verso una sorta “di improvviso impazzimento psichico”, come nel procedimento penale in questione ( ! ) dei testimoni dichiaravano di averlo visto lanciarvisi contro dopo essere ripetutamente salito e disceso dai binari - con riferimento al genere di enfatizzazione dei fatti “operata”, fin troppo fantasiosamente e fra molte altre, presso la Questura di Roma ( di cui al Dispositivo A. G. G. I. P. del Tribunale Ordinario di Roma - doc. 141 e nello specifico, pag. 5, ultimo paragrafo );
( doc. 141 - https://drive.google.com/file/d/1Nx8...ew?usp=sharing )
138 - è stato imputato al sottoscritto che tramite vessazioni e minacce costringe molti dei suoi vicini,
oltre alla presunta parte offesa Pascale Giuseppe, a vivere in un vero e proprio “clima di terrore” ( di
cui Dispositivo A. G. G. I. P. Tribunale Ordinario di Roma - doc. 141, pag. 20, 3° paragrafo );
ebbene gli audio allegati - audio 122, con cui s’ascolta soprattutto il Trabucco Walter ( condomino e teste di accusa ) la consorte del medesimo e il figlio di entrambi, con la Mayra Suriel ( condomina e teste d’accusa ) e altri condomini, tutti riuniti insieme con il sottoscritto presso il sottostante androne e audio 123, nel quale si ascolta invece l’anziana madre della Macias Alexandra Ximena ( Costei figlia condomina e teste d’accusa ) e di seguito l’arrogante e offensivo bofonchiare proprio della presunta parte offesa Pascale Giuseppe, rispettivamente posizionati presso il VI° piano davanti alla porta della propria abitazione e presso il V° piano - provano invece che proprio questi, stanchi e costantemente indottrinati/indirizzati a vedere il sottoscritto come responsabile dei fatti ( da vittima reso l’artefice ! ) hanno attuato comportamenti verbalmente aggressivi e intimidatori o minacciosi, nei confronti dello stesso E SENZA NEANCHE L’OMBRA DEL “CLIMA DI TERRORE” DI CUI S’E’ PARLATO E SCRITTO NEL NOTO DISPOSITIVO;
( doc. 141 - https://drive.google.com/file/d/1Nx8...ew?usp=sharing )
( audio 122 - https://drive.google.com/file/d/1R8w...ew?usp=sharing )
( audio 123 - https://drive.google.com/file/d/1uYc...ew?usp=sharing )
139 - sulla base dell’accuse prodotte in primis dalla presunta parte offesa Pascale Giuseppe - seppur evidentemente vacue e deliranti come anche fin troppo allarmanti e precisamente “mirate” a lederlo principalmente nella sua attività di Poliziotto - venivano lamentati nei confronti del sottoscritto atti e comportamenti di rumorosità/molestia che - seppur non provati - inducevano comunque personale della Stazione Carabinieri di Roma - Talenti a segnalarlo o denunciarlo, alla Procura della Repubblica di Roma, come responsabile di disturbo della quiete, MA SENZA DAPPRIMA ESCUTERLO IN MERITO e successivamente, con una missiva piuttosto vagamente allarmistica E ANCORA SENZA DAPPRIMA ESCUTERLO IN MERITO AI FATTI, anche a indicarlo quale Poliziotto in servizio e provvisto d’un arma da fuoco - ovvio e indispensabile - che avrebbe potuto cedere agli eventi e, facendolo chiaramente intendere, con questa commettere efferatezze ( doc. 132 );
ebbene il Pubblico Ministero del Tribunale Ordinario di Roma ( Dr.ssa Clara De Cecilia ) - titolare del
procedimento penale che allora era in corso, lo si rammenta, per il reato “Getto pericoloso di cose”
ed a cui era stata indirizzata tale missiva - svolte con competenza e coscienzioso scrupolo le proprie indagini e ben capendo tutto quel che c’era da capire, non adottava i provvedimenti implicitamente sollecitati formulando poi la suddetta richiesta di archiviazione ( doc. 148 );
come spiegato, opposta dal Pascale Giuseppe con ulteriore sproloquiare di accuse - sostenute dalla testimonianza del cognato Walter Tocci ( marito della sorella ) da quasi generale e irrazionale ostilità o avversità proprio perché meramente “coltivata” e dai sopra menzionati video, per i motivi spiegati, artefatti e irrilevanti - che furono ritenute fondate istaurandosi il procedimento penale per “Stalking” in questione E NEL QUALE, COME PER MAGIA, LO SI FACEVA APPARIRE AL PARI DI UN SOGGETTO PSICHICAMENTE DISTURBATO E PARTICOLARMENTE DEDITO A CRIMINOSITA’ SERIALI, PERTANTO SOCIALMENTE PERICOLOSO ( ! );
( doc. 132 - https://drive.google.com/file/d/1bGI...ew?usp=sharing )
( doc. 148 - https://drive.google.com/file/d/1Amx...ew?usp=sharing )
140 - in numerose circostanze il sottoscritto ha subito danni, anche gravi, a beni mobili e immobili di proprietà propria e della figlia Mirella Greta - il più delle volte documentati e denunciati alle Autorità o se al contrario, per reale stanchezza e desiderio di quieto vivere, soltanto risolti e tollerati con ogni buona speranza ( però vana ) che prima o poi “cessassero”;
in particolare rilievo, trovando/si più volte chiodini e silicone o colla dentro la serratura della porta di
ingresso all’abitazione su presumibilmente certe azioni compiute proprio della presunta parte offesa
Pascale Giuseppe pur non avendolo mai colto su fatto a compierle - e ben avendo potuto dichiarare pure il sottoscritto d’avercelo invece proprio visto ( ! ) - ma avendone sin ad allora subite proprio da Costui, del medesimo vandalico genere, per avercelo visto e riconosciuto in eloquenti immediatezze chiaramente indicative di una sua specifica responsabilità;
con seguenti telefonate ricevute dalla figlia Mirella Greta, che s’accorgeva del fatto al proprio rientro
dall’ambito liceale ( mentre il sottoscritto padre si trovava distante a prestare servizi di Polizia ) e che pertanto non riusciva a inserire la chiave dentro la serratura della porta dell’abitazione per aprirla ed
accedervi;
seguirono interventi di personale della Polizia di Stato - richiesti dal sottoscritto, seppure veramente
stanco della situazione a fronte d’un quasi incalzante e incessante susseguirsi di tale genere d’azioni e di ben altro ( di cui a tutta la presente ed eloquente esposizione ) come della effettiva “inutilità” di ogni segnalazione e denuncia prodotta - che se avesse avuto una scelta avrebbe evitato di chiedere tollerando l’atto vandalico e semplicemente riparando da se il danno subìto;